Identicamp: Radio Dynamo

Al Camp, ai City Camp, nei laboratori svolti in ospedali, case famiglia e centri di patologia a bordo letto, la radio è per Dynamo intrattenimento e terapia

«Per sentirti meglio». Non è una questione di udito. Perché davanti ai microfoni di Radio Dynamo, bambini e adolescenti possono divertirsi, dimenticando per un po’ le difficoltà che devono affrontare e, quindi, sentirsi meglio. La radio è per Dynamo intrattenimento e terapia, basata sul potere della parola e della musica come espressione e condivisione. Le “performance” vanno in onda su www.radiodynamo.it, una web radio con un flusso 24 ore su 24, con un contributo di Radio Deejay alla direzione artistica, dove on air sono i piccoli ospiti del Camp, dei City Camp o quelli incontrati nei laboratori svolti in ospedali, case famiglia e centri di patologia a bordo letto. «È uno strumento accattivante, in grado di trasportare i ragazzi lontano da una stanza di ospedale o dalla loro condizione abituale. Un’ora di normalità, di inclusione al 100%», conferma Davide Sartori, in arte Dave, responsabile delle attività radiofoniche dei Dynamo Programs. Al Camp e ai City Camp c’è uno studio radiofonico in cui si realizzano piccoli programmi. «Dialoghiamo come se fossimo su una panchina al parco, senza troppi filtri», continua Dave. «Cerco di creare un’atmosfera amicale, che consenta di esporsi, se lo desiderano. È anche un modo efficace per far capire loro che c’è qualcuno a cui interessa ciò che hanno da dire, a cui possono raccontare le proprie passioni e i passatempi». A volte il microfono può rappresentare una barriera, soprattutto per i più timidi. «Ma la realizzazione del programma è solo l’ultimo step di un percorso che li porta a prendere confidenza con il mezzo», spiega Dave. «Soprattutto quando incontro un ragazzo per la prima volta in ospedale, lo coinvolgo mentre preparo gli strumenti che ci serviranno: microfono, cuffie, casse, pc, mixer. Utilizzo questa fase impersonale per rompere il ghiaccio. Al contempo, comprendo se ho di fronte una persona riservata o estroversa e fino a che punto potrò spingermi con lui on-air. Ai City Camp, dove si instaura un rapporto continuativo con molti di loro, si può poi chiacchierare anche di aspetti più personali. Spesso hanno voglia di raccontare episodi del proprio quotidiano e di confrontarsi con gli altri del gruppo, ma questo accade solo se c’è fiducia reciproca, che si crea con un rapporto continuativo». Se al Camp e ai City Camp si trasmette in diretta, in ospedale e case famiglia si registra un contributo che verrà trasmesso successivamente. «A bordo letto mi interessa creare attesa e di curiosità. Busso alla porta della camera di ragazzi che non mi aspettano, mi presento dicendo che giro l’Italia regalando momenti di creatività e tecnologia. Mostro il mio grosso zaino e chiedo se gli interessa conoscerne il contenuto. La risposta è sempre affermativa. Allora tiro fuori il microfono, il mixer, la cassa e il computer. Cominciamo a chiacchierare ma spiego che in quel momento nessuno ci sta ascoltando, che possiamo fermarci a pensare, che se fai un errore si potrà ripetere, creando così una situazione confortevole. Quando siamo pronti registriamo. L’esperienza si conclude sempre con una domanda: “Mi dai il permesso di trasmettere questa intervista in radio?”. Anche in questo caso la risposta è sempre sì».

I Camper creano spesso jingle e sigle registrando semplici frasi o esclamazioni che poi vengono mixate su una base musicale.
I ragazzi si divertono nella redazione di testi su temi proposti dallo staff e poi si trasferiscono nello studio, mentre sono in diretta nel Camp.
Quando si fa l’attività in modo continuativo, i Camper riescono a lasciarsi andare senza preoccuparsi di che cosa pensano gli altri.
In ospedale bisogna divertire i bambini adattando l’attività alla degenza. Grazie all’ascolto si può cambiare la «temperatura» della stanza.
La realizzazione del programma è solo l’ultimo step di un percorso che porta i Camper a prendere confidenza con il mezzo.
I dj di Radio Dynamo creano un’atmosfera amicale, che consenta ai ragazzi di esporsi, ma solo se lo desiderano.

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