Ha aperto le porte a Fornaci di Barga (Lucca) il MUDY. Frutto di un progetto ambizioso, si tratta del “Museo Dynamo” che valorizza l’arte contemporanea come strumento di espressione e veicolo di inclusione sociale. In Garfagnana, quell’angolo della Toscana racchiuso fra gli Appennini e le Alpi Apuane, MUDY nasce per custodire, valorizzare e rendere accessibile la collezione unica di Dynamo Art Factory, in cui ogni opera testimonia come l’arte possa abbattere barriere, creare connessioni e diventare un ponte tra le persone. Art Factory è il progetto speciale di Dynamo Camp che dal 2009 offre laboratori condotti da artisti affermati del panorama contemporaneo, che guidano bambini con patologie e condizioni di disabilità nella realizzazione di progetti creativi pensati sulla base dei propri canoni espressivi, sempre adattati alle capacità di ogni partecipante. «Il punto di forza è stato riconoscere la potenzialità dell’incontro fra lo strumento espressivo dell’arte contemporanea e il metodo inclusivo di Dynamo, puntando fin da subito sull’eccellenza», racconta Diva Moriani, ideatrice e direttrice di Dynamo Art Factory e presidente della Fondazione Arte Dynamo. «I primi anni è stata una sfida coinvolgere i primi artisti in un progetto unico nel suo genere, ma presto i risultati hanno parlato. Oggi sono oltre 160 gli artisti che hanno accompagnato i “nostri ragazzi” a scoprire l’arte come mezzo espressivo, occasione di divertimento e scoperta, dando vita a una collezione unica».
L’incontro fra genio dell’artista e creatività dei ragazzi, in questi anni ha dato vita a oltre 2.000 opere, che hanno permesso ai partecipanti di confrontarsi con i più sorprendenti linguaggi espressivi: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla video art, alle installazioni. L’arte a Dynamo abbatte ogni barriera: se Alfredo Pirri ha coinvolto ragazzi ipovedenti attraverso l’olfatto utilizzando pigmenti di liquirizia, l’artista ex pugile Omar Hassan ha fatto scatenare i bambini con la sua pittura dipinta coi guantoni da pugile, mentre Emilio Isgrò ha avvicinato le nuove generazioni alla sua iconica cancellatura nei laboratori partendo dai libri di Harry Potter. E ancora Michelangelo Pistoletto ha portato al Camp il suo celebre Terzo Paradiso, sviluppandolo attraverso un’installazione di sogni incisi su mattonelle, pensati dai genitori ospiti delle sessioni famiglie. Infatti, sulla base di buoni risultati, i laboratori di Art Factory sono stati poi estesi anche alle mamme e ai papà ospiti nelle sessioni famiglie e successivamente portati nei maggiori musei d’Italia, per fare scoprire ai ragazzi “la casa dell’arte” per eccellenza come luogo accessibile, divertente e stimolante. «In questi anni ci siamo resi conto che l’approccio unico all’arte di Dynamo ha un valore sociale enorme. Così abbiamo dato vita alla Fondazione Arte Dynamo che ha appunto l’obiettivo di valorizzare l’arte come strumento di espressione personale e di inclusione», continua Diva Moriani. «Non solo, è proprio con l’intento di fare conoscere quest’approccio alla creatività a sempre più persone che abbiamo aperto il “nostro museo”».

MUDY è situato in un luogo ricco di storia, all’interno dell’edificio che dal 1987 è stato Centro Ricerche del gruppo KME. Creato negli anni 30 come scuola, grazie alla sapiente riqualificazione industriale, questo spazio torna oggi ad assumere una forte vocazione sociale. Le opere in mostra a Fornaci sono una selezione delle oltre 2.000 prodotte in oltre 15 anni di Dynamo Art Factory: ogni singolo lavoro testimonia come l’arte possa abbattere limiti, creare connessione, favorire riflessioni, e infondere fiducia. MUDY è un punto di riferimento per il territorio, ma anche una realtà culturale unica in Italia, per il fatto di coniugare il know-how sull’inclusione di Dynamo con una concezione museale di matrice internazionale. Nella convinzione che l’arte ha un valore sociale enorme, MUDY si pone come una casa dell’arte che attraverso workshop, conferenze, progetti speciali, mira ad accogliere tutta la comunità: bambini e ragazzi, famiglie, persone con disabilità di tutte le fasce di età, dai minori agli anziani con patologie neurodegenerative. La prima stagione ha visto accorrere visitatori del territorio ma anche turisti in Toscana per le vacanze, per un progetto destinato a dare buoni frutti.