Come abiteremo il mondo? La prospettiva della convivenza fra uomo e pianeta è uno degli interrogativi più urgenti. Oasi Contemporary Art and Architecture propone un percorso esperienziale composto da opere realizzate da architetti e urbanisti di fama internazionale in dialogo col paesaggio dell’Appennino Pistoiese. Nato sotto la curatela di Emanuele Montibeller il viaggio a OCA inizia in località Croce di Piteglio. Da qui, una passeggiata nel bosco di circa 30 minuti conduce al punto di accoglienza: una vecchia stalla riconvertita in spazio espositivo, dove trovano spazio rassegne temporanee. In particolare, per la stagione 2025 è protagonista L’Arte è WOW: una selezione delle opere realizzate da artisti affermati del panorama contemporaneo assieme ai bambini e alle famiglie ospiti di Dynamo Camp all’interno del progetto Dynamo Art Factory. Il percorso nel verde comincia all’esterno della stalla con Plastic Bags, una scultura monumentale realizzata da Pascale Tayou con sacchetti di plastica, simbolo dell’inquinamento prodotto dalla società, per poi proseguire con Home of the world. Quest’opera di David Svensson è composta da bandiere del mondo, che sono state però de-costruite e ricomposte in modo totalmente casuale, per alludere a come le nostre mappe siano in realtà pure convenzioni. Da qui si sviluppa l’itinerario ad anello, lungo circa un’ora e mezza, guidato dallo Staff di Oasi. Fra boschi e pascoli d’altura, prende vita una narrazione a piu voci; dove ogni opera dialoga con le altre, rilanciando il tema di fondo, declinato secondo la sensibilità, la cultura e la provenienza di ogni autore. Per esempio, la scultura Dynamo Pavillon di Kengo Kuma si insinua tra le piante come una folata di vento, proponendo l’architettura dell’assenza, dove il vuoto non è mancanza ma spazio generativo. A seguire, nell’opera realizzata a quattro mani dall’architetto Michele De Lucchi e dalla poetessa Mariangela Gualtieri, il verbo incontra la forma costruita. De Lucchi interpreta lo spazio come luogo simbolico, scegliendo una forma che invita al raccoglimento, mentre le parole della Gualtieri, visibili e udibili, generano lo spazio stesso. Altrettanto suggestivo è il progetto di Matteo Thun, che attraverso una serie di monoliti di pietra locale si sviluppa in forma circolare, alludendo ai concetti di ciclicità e appartenenza cari alle culture megalitiche. E ancora, Davide Quayola offre una riflessione sulla tensione fra forza naturale e intervento tecnologico. Erosions, infatti, è composta da blocchi di pietra lavica servendosi di algoritmi generativi, per un cortocircuito tra materia geologica e Intelligenza artificiale. A chiudere il percorso è Self-regulation di Alejandro Aravena. Sviluppata in orizzontale, si tratta di un’opera da attraversare: un invito a mettere il corpo in relazione diretta col paesaggio. Ogni anno il sentiero nel bosco accoglierà nuove opere di artisti e architetti per un dialogo fra uomo e natura in continuo divenire.
OCA vi aspetta dal 15 giugno al 7 novembre, dal mercoledì alla domenica (ore 11-17). L’ingresso è libero, mentre il percorso con una delle visite guidate giornaliere si accede solamente su prenotazione con 48 ore di anticipo (via mail a segreteriaoca@oasidynamo.org o allo 0573.1716197).

